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Continuando nel mostrarvi le Meraviglie della Natura non potevamo dimenticare gli "uccelli narcisi", quelli che per tramandare i propri geni si affidano esclusivamente alla loro bellezza e avvenenza, se vogliamo un comportamento anche preferibile a quello delle specie che si contendono le femmine al suono di cornate o combattimenti di vario tipo. Sono sempre i maschi, come abbiamo visto in precedenza nel caso degli uccelli che danzano, a mettersi mostra, spesso dando forma ad alcune delle più evidenti forme di dimorfismo sessuale, in questo caso tutti della famiglia dei Fagianidi.
Tutti quanti conosciamo il pavone, anche perché è ancora possibile trovarlo nelle case di campagna, la cui presunta vanità ha dato origine al verbo "pavoneggiarsi". Elegante nel portamento, quando fa la ruota le sue penne copritrici (non penne della coda), che possono raggiungere i due metri di lunghezza e sono caratterizzate da macchie concentriche che paiono degli occhi, si dispiegano in un ventaglio che ha davvero pochi eguali nel mondo animale. Eccovi un video in cui uno di questi animali si mostra in tutto il suo splendore.
Meno colorato ma non meno spettacolare è lo spettacolo offerto dalla variante bianca del pavone.
Molto appariscente l'esibizione del Tragpan Satyra, un tipo di fagiano che vive nelle montagne dell'Himalaya. Presenta sul petto un piumaggio rosso scarlatto con dei puntini bianchi ma l'asso nella manica, sfoderato solo durante il corteggiamento, è il bargiglio, che in questa fase assume una colorazione molto accesa e dagli accostamenti che non possono passare inosservati. Eccovene un bell'esempio:
Impressionante anche l'esibizione dell'Argusianus Argus, che vive nelle foreste del Borneo, di Sumatra e della Penisola Malese. Dotato di lunghissime penne, nel momento in cui sfodera le sue armi seduttive in maniera abbastanza similare a come fa il pavone, abbassa la testa e questa scompare alla vista, quasi come se ci si trovasse improvvisamente di fronte ad un'opera d'arte astratta. Anche nel suo piumaggio vi sono macchie che paiono occhi, difatti il suo nome deriva dal gigante Argo della mitologia greca che aveva cento occhi.
Tipico invece delle nostre terre è il Gallo Cedrone, la cui parata con le penne della gola e della coda rizzate e la testa in posizione obliqua, condita dai caratteristici suoni metallici, è possibile ammirare, avendo la pazienza di cercarlo nei boschi di alberi resinosi ad alto fusto, nei territori alpini di Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli.
ESPERTO: Viaggi etnografici e alternativi
Roberto