menu:
cerca sul sito:
seguici su:
menu:
cerca sul sito:
seguici su:
Streymoy è la maggiore delle Isole Faroe: lunga 47 km e larga 10, ospita la capitale Torshavn e, abitata da oltre 23.500 persone, il 45% della popolazione dell'arcipelago. Una visita a questo spettacolare gruppo di isole non può dirsi completa se non la comprende.
Gli antichi edifici governativi di Tinganes, la città vecchia della capitale Torshavn - Copyright Pianeta Gaia
Tórshavn, fondata nel X secolo da coloni vichinghi che qui si incontravano per questioni commerciali, può essere considerata la capitale più vecchia dell'Europa settentrionale. La parte più antica della città, detta Tinganes, è costituita da vecchie case di legno colorate e in parte coi tetti ricoperti d'erba. Qui si trova il Parlamento, un grande edificio di legno dipinto di rosso eretto proprio su un pezzo di terra che s'inoltra nel porto della città (Tinganes significa "molo del Parlamento"), dove la piccola nazione autonoma facente parte del Regno di Danimarca, e di cui è tenuta a seguire le leggi, norma le questioni interne. Non è raro imbattersi nel Primo Ministro o altri suoi colleghi mentre si recano al lavoro a piedi, salutando con un "ciao" i propri cittadini/elettori.
Le rovine della cattedrale di Magnus, a Kirkjubour - Copyright Pianeta Gaia
Non lontano da Torshavn, separata solo da una collina sull'altro lato dell'isola, si trova l'antico centro abitato di Kirkjubour, per molto tempo è stato il più importante centro spirituale dell'arcipelago e sede dell'unico vescovo. Le cose cambiarono alla fine del XIV secolo, quando una disastrosa tempesta distrusse la maggior parte delle abitazioni. Ora è un placido piccolo villaggio di 80 abitanti con le vestigia storiche più importanti delle Faroe: le rovine della grandiosa (per gli standard faroesi) trecentesca cattedrale di Magnus e l'antica fattoria Kirkjubøargarður risalente addirittura all'XI secolo.
Le scogliere di Vestmanna avvolte nella nebbia - Copyright Pianeta Gaia
Streymoy ha anche molta natura da offrire al visitatore, come giustamente ci si può aspettare da una delle Isole Faroe. Il sito più frequentato, a ben ragione, è costituito dalle spettacolari scogliere di Vestmanna, nella zona centrale dell'isola sulla costa occidentale che dà verso la non distante isola di Vagar. Visitabili con un'escursione in barca di un paio d'ore che porta - mare permettendo - a ridosso di queste grandiose formazioni rocciose scolpite dagli elementi, zigzagando tra appuntiti scogli e inaspettate grotte marine.
Casupole con tetti ricoperti d'erba a Saksun - Copyright Pianeta Gaia
Proseguendo verso nord, sempre sulla costa occidentale, s'incontra l'idilliaco villaggio di Saksun, caratterizzato da una piccola chiesetta bianca affacciata su una bella baia riparata e un villaggio con alcune casette col tetto d'erba che sono uno degli spot più fotografati dell'arcipelago. Volendo si può raggiungere la baia sottostante (ora recintata e c'è un cancello a pagamento) e percorre la spiaggia scura a fianco della laghetto di Pollurin - una volta un porto ben riparato, ora la sabbia portata da una tempesta l'ha trasformata in una laguna - fino a giungere a vedere l'oceano aperto.
Il villaggio di Tjornuvik dalla caratteristica spiaggia nera - Copyright Pianeta Gaia
Ancora più a nord, ma sull'altra costa, si trova il delizioso villaggio di Tjornuvik, che sembra sorgere in fondo al catino naturale formato dai verdi pendii delle montagne che lo circondano. Dalla bella spiaggia in sabbia nera si vedono in lontananza, in realtà facenti parte della non distante isola di Eysturoy, gli arditi scogli detti il Gigante e la Strega. Sempre da Tjornuvik parte il non facile sentiero che porta alla montagna alle sue spalle nel cosiddetto trekking di Mylingur che offre al raggiungimento della cima, dopo le iniziali belle vedute della baia di Tjornuvik, uno dei paesaggi più maestosi e meno frequentati di tutte le Isole Faroe. Venendo via da Tjornuvik, se costeggiata il lato orientale dell'isola, non potrete fare a meno di passare davanti alla bella cascata Fossa, dal doppio salto. Basterà fermarsi a bordo strada per poterla raggiungere con pochi passi. Interessante anche la chiesa ottagonale di Haldarsvík, risalente al 1856.
ESPERTO: Viaggi etnografici e alternativi
Roberto