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Quota 4.569 €
DETTAGLIQuota 4.569 €
Uno dei circuiti più avvincenti per chi desidera esplorare la Namibia con il giusto grado d'avventura ma senza mai dover rinunciare al comfort. L'itinerario è tra i più belli per assicurare un'esperienza indimenticabile.
Visiterete tutte la principali attrazione del paese, dal Namib Desert, al Parco Etosha, alla Skeleton Coast e il Damaraland. Il programma offre un ottimo rapporto prezzo qualità offrendo sempre la guida/accompagnatore in lingua italiana.
Quota 4.569 €per persona
Richiedi informazionidata | quota | |
---|---|---|
27-11-2024 | Su Richiesta | 4569.00 |
04-12-2024 | Su Richiesta | 4569.00 |
data | n.volo | origine | destinazione | partenza | arrivo |
---|---|---|---|---|---|
ET 0737 | Malpensa | Addis Abeba | 23:40 | 07:05 +1 | |
ET 0835 | Addis Abeba | Windhoek | 08:35 | 13:20 | |
ET 0834 | Windhoek | Addis Abeba | 14:30 | 12:20 | |
ET 0736 | Addis Abeba | Malpensa | 00:15 | 05:50 |
Legenda: +1 = arrivo il giorno successivo
città | hotel | n. notti | camera | trattamento |
---|---|---|---|---|
Kalahari area | Kalahari Anib Lodge | 1 | Standard | HB |
Namib Desert | Agama River Camp | 2 | Standard | FB |
Svakopmund | Hansa Hotel | 1 | Standard | HB - BB |
Damaraland | Ozondjou Tented Camp | 2 | Standard | FB |
Etosha area | Okutala Etosha Lodge | 2 | Standard | FB |
Windhoek | Avani Windhoek Hotel | 1 | Standard | BB |
Legenda: BB = Prima colazione HB = Mezza pensione FB = Pensione completa
I lodge possono essere sostituiti con altri di pari categoria
Nota informativa sul bagaglio
Per questo itinerario, in considerazione del veicolo utilizzato, è richiesto l'utilizzo di borsoni/trolley morbidi. Si prega evitare valigie rigide.
Vaccinazioni (Namibia)
Nessuna obbligatoria. Consigliata la profilassi antimalarica per chi si reca nella zona del Caprivi e a Nord dell’Etosha.
Clima (Namibia)
Il clima tipicamente semidesertico fa si che la Namibia sia visitabile tutto l’anno. Durante l’inverno (da Maggio a Ottobre) le temperature oscillano tra i 7 e i 25°C. Durante il giorno è sereno e piacevolmente caldo, ma con forte escursione termica la notte con temperature che possono arrivare anche sotto lo 0°C. D’estate (da Novembre ad Aprile) le temperature si aggirano sui 35/40°C con giornate molto calde. La stagione delle piogge va da Febbraio a Marzo.
Abbigliamento e bagaglio (Africa del Sud)
Consigliati abiti pratici in fibre naturali, prevalentemente di colori neutri che non contrastino con l’ambiente circostante. Da non scordare almeno un capo caldo per la sera ed una giacca a vento. Scarpe comode, cappellino, occhiali da sole, crema protezione solare, costume da bagno, repellenti. Indispensabile il binocolo. Raccomandiamo limitare al minimo il proprio bagaglio, utilizzando preferibilmente borse/sacche morbide.
Se il viaggio prenotato include dei trasferimenti in aerei da turismo è fondamentale rispettare la franchigia massima che è solitamente fissata a Kg 20 incluso bagagli a mano ed equipaggiamento fotografico. È obbligatorio utilizzare borse senza alcuna struttura rigida (es. trolley).
Se il Vostro viaggio include un soggiorno in Zimbabwe, segnaliamo che le Autorità locali fanno divieto di indossare e possedere qualsiasi indumento o altro che possa essere ricondotto a imitazioni delle uniformi, fregi, tute o altri indumenti “mimetici” di foggia militare.
Viaggiare con minorenni (Namibia)
Ogni minorenne (sotto i 18 anni non compiuti) in arrivo, transito o partenza dalla NAMIBIA dovrà viaggiare munito di un proprio passaporto e copia autenticata (corredata di traduzione ufficiale in inglese) del proprio atto di nascita integrale, in cui vengano riportati i nominativi dei genitori, pur se accompagnato da entrambi. Più complessa la procedura prevista nel caso in cui il minore viaggi accompagnato da un solo genitore, da un tutore, o non accompagnato: il minore dovrà essere in possesso di una dichiarazione giurata (in forma di affidavit) riportante il consenso dei genitori, oltre che, in caso di minore non accompagnato, dell’espressa assunzione di responsabilità da parte della persona incaricata di accoglierlo all’arrivo a destinazione. Al riguardo, per più approfonditi dettagli, maggiori informazioni su richiesta.
Formalità d'ingresso in Namibia & Viaggiare con Minorenni
Per i cittadini italiani è necessario il passaporto con almeno 6 mesi di validità dalla data di uscita dal paese e 2 pagine bianche libere da timbri. Ricordiamo che il passaporto deve essere perfettamente integro. Qualora il viaggio preveda un’estensione in paesi limitrofi, ricordiamo che ogni ulteriore visto richiederà pagine bianche aggiuntive (es. Sudafrica e Zimbabwe richiedono almeno 2 pagine bianche).
Se si viaggia con minori (sotto i 18 anni non compiuti) in arrivo o partenza dal territorio namibiano, ogni minore dovrà essere munito di passaporto individuale ed estratto di nascita plurilingue in cui siano riportati i nominativi dei genitori, pur se accompagnato da entrambi. Inoltre, nel caso in cui il minore viaggi accompagnato da un solo genitore o da un tutore, dovrà essere in possesso di una dichiarazione giurata (in forma di affidavit) riportante il consenso dei genitori. Per maggiori informazioni preghiamo contattare l’ufficio consolare namibiano.
Consigliamo verificare prima della partenza il sito www.viaggiaresicuri.it per aggiornamenti.
PENALI IN CASO DI ANNULLAMENTO
In caso di recesso del contratto di viaggio da parte del consumatore, oltre al premio assicurativo non rimborsabile, verranno applicate le seguenti percentuali di penale del costo complessivo del viaggio (incluse le tasse aeroportuali e il fuel surcharge) che variano a seconda dei giorni mancanti alla data di partenza escludendo il giorno stesso della partenza e quello in cui viene effettuata la comunicazione che deve essere lavorativo:
- 15% del costo complessivo del viaggio dalla data di conferma sino a 45 giorni dalla partenza;
- 35% del costo complessivo del viaggio se l'annullamento verrà comunicato tra i 44 ed i 30 giorni antecedenti la data prevista per la partenza;
- 50% del costo complessivo del viaggio se l'annullamento verrà comunicato dai 29 giorni a 14 giorni antecedenti la partenza;
- 75% del costo complessivo del viaggio se l'annullamento verrà comunicato dai 13 giorni a 4 giorni antecedenti la partenza;
- 100% dal 3° giorno al giorno della partenza o in caso di "no-show".
Ogni eventuale variazione, dopo aver ricevuto la conferma, comporta l’applicazione di un forfait spese pari ad €100,00 per pratica.
Documenti necessari
Per recarsi in Namibia è sufficiente essere in possesso del passaporto che deve avere una validità minima di 6 mesi dalla data di rientro. Al momento dell’ingresso nel paese, il passaporto viene vidimato con un visto turistico. Il passaporto deve avere almeno quattro pagine libere.
Consigliamo ai cittadini non in possesso di passaporto italiano di verificare i documenti necessari, tramite le autorità competenti.
PER I MINORI DI 18 ANNI: devono essere muniti di passaporto individuale ed estratto di nascita plurilingue in cui siano riportati i nominativi dei genitori, pur se accompagnati da entrambi. Inoltre, nel caso in cui il minore viaggi accompagnato da un solo genitore o da un tutore, dovrà essere in possesso di una dichiarazione giurata (in forma di affidavit) riportante il consenso dei genitori.
PER LA FORMULA SELF DRIVE: per noleggiare un auto é richiesta la patente italiana congiuntamente a quella internazionale, che occorre richiedere presso la motorizzazione della propria città o all’Aci; è inoltre indispensabile essere in possesso di una carta di credito (l’American Express non è sempre accettata).
Vaccinazioni
Per la Namibia non sono richieste vaccinazioni obbligatorie ed il paese offre delle condizioni igienico sanitarie che non comportano rischi particolari. Potete comunque portare uno spray repellente per le zanzare, anche se molti lodges ne sono forniti.
Moneta
La moneta locale è il Dollaro Namibiano (NAD) che è equiparato (1 a 1) al Rand Sudafricano. Una volta arrivati in loco, si potranno cambiare gli euro in valuta locale, anche direttamente presso l’ufficio cambi in aeroporto. Ricordate di conservare la ricevuta rilasciata dall’ufficio cambi (o dalla banca) per poterli riconvertire in euro prima della vostra partenza. Nella maggior parte dei lodges è possibile pagare con carta di credito (l’American Express non è sempre accettata).
Farmacia
Di fondamentale importanza è non dimenticare i farmaci dei quali si fa abitualmente uso o dei farmaci salvavita che suggeriamo di portare nel bagaglio a mano. E’ opportuno portare con se degli antibiotici a largo spettro, antinfiammatori, aspirina e qualsiasi altra cosa riteniate opportuna.
Clima
La Namibia è un Paese molto arido e il clima è di tipo semi-desertico. Le stagioni sono invertite rispetto l'Italia, in quanto l'estate australe va da ottobre/novembre a marzo/aprile, ed è molto calda con temperature diurne fino a 40°C. L'inverno australe va da maggio a settembre ed è caratterizzato da una notevole escursione termica; durante il giorno fa caldo (caldo secco quindi piacevole), mentre di notte la temperatura può scendere notevolmente. Le temperature differiscono anche tra una regione e l’altra poiché dipendono dalle caratteristiche geografiche. In generale si può dire che nei mesi tra maggio e agosto è caldo secco durante il giorno (23°-30° gradi) e le serate sono fresche (3°-8° gradi), mentre nei mesi tra dicembre e aprile le temperature si alzano (30°-40° di giorno e 10°-23° di notte) con possibilità di acquazzoni nelle regioni della Namibia centrale e del nord.
Valigia rigida o borsone?
Per i tours di gruppo: il bagaglio deve essere limitato ad un max di 18/20 kg ed è richiesto il borsone morbido…. no valigie rigide!
Per i viaggi individuali: suggeriamo di viaggiare con borsone morbido o valige semi-rigide. I bagagliai, indipendentemente dal tipo di veicolo, hanno spazio limitato.
Cosa mettere nel borsone
Come detto in precedenza la Namibia è soggetta ad una notevole escursione termica. Proprio per questo il bagaglio deve contenere un po’ di tutto, come capi leggeri per il giorno, pantaloni in cotone lunghi e corti, t-shirt, maglie a maniche corte, ma per la sera e per le ore della mattina, soprattutto nei periodi invernali (da giugno a settembre) bisogna essere ben attrezzati con capi da montagna, come giacca a vento, pile, guanti e cappellino, calze calde e scarpe chiuse. Nei lodges/hotels l’abbigliamento è sempre molto informale.
Da non dimenticare
Gli occhiali da sole, il binocolo, la crema solare, una protezione per le labbra, creme idratanti e collirio (l’aria è molto secca), asciugacapelli da viaggio (non tutti i lodges ne sono forniti), kit per il cucito, la macchina fotografica e accessori correlati, una ciabatta elettrica per collegare più dispositivi ed una piccola torcia che può sempre essere utile.
Mance
E’ pratica comune lasciare una mancia a guide, camerieri, facchini e autisti. Nei viaggi di gruppo è abitudine creare una cassa comune che gestirà il tour leader.
Cibo
In Namibia si mangia molto bene! C’è dell’ottima carne, del freschissimo pesce e la verdura e la frutta si possono mangiare anche crude o senza sbucciarle, senza problema alcuno. Per i vegetariani o per chi ha esigenze particolari, basterà segnalarlo prima della partenza.
Religione
La religione maggiormente diffusa è quella luterana (62,3 %), seguita da quella cattolica (19,8%).
Banche e negozi
Le banche sono aperte dalle 09,00 alle 15,30 dal lunedì al venerdì; il sabato dalle 08,30 alle 11,00. I negozi sono aperti dalle 08,30 alle 17,00 dal lunedì al venerdì; il sabato dalle 08,30 alle 13,00.
Fuso orario
Da ottobre ad aprile la Namibia è un'ora avanti rispetto all'Italia, da aprile ad ottobre un'ora indietro.
Lingua
La lingua ufficiale è l'inglese, anche se tedesco e afrikaans sono largamente diffusi. Molti inoltre sono i dialetti e le lingue locali che si riuniscono in 2 gruppi principali: Bantu e Khoisan.
Telefonia
Per chiamare in Italia bisogna comporre lo 0039 seguito dal prefisso della città con lo zero e dal numero desiderato. Per telefonare in Namibia dall'Italia bisogna digitare il prefisso nazionale 00264 seguito dal prefisso della città senza lo zero e dal numero dell'abbonato. I telefoni cellulari GSM hanno una buona copertura. Prefisso 081 per rete cellulare namibiana MTC. Per informazioni sulle aree coperte da segnale cellulare vedere il sito: www.mtc.com.na
Acquisti
Vario ed interessante l’artigianato, soprattutto quello di provenienza dalla zona di Caprivi: sculture ed artigianato in legno, tessuti, uova di struzzo, manufatti San in pelle e perline, cesti, sculture di saponaria. Da non scordare poi minerali e gemme, sia sotto forma di prodotto grezzo sia di gioielli o sculture.
Attenzione a non comprare i seguenti articoli e i loro derivati: avorio, corno di rinoceronte, tartaruga, coralli e madrepore, pelli di rettili, animali vivi, pelli di specie protette e/o a rischio di estinzione. Importante verificare le disposizioni nazionali ed internazionali.
Rete stradale
In Namibia la maggior parte della rete stradale non è asfaltata, l’itinerario si svolgerà dunque prevalentemente su piste sterrate. E’ da prevedersi la presenza di terra e polvere all’interno degli automezzi.
Quota 4.569 €
Uno dei circuiti più avvincenti per chi desidera esplorare la Namibia con il giusto grado d'avventura ma senza mai dover rinunciare al comfort. L'itinerario è tra i più belli per assicurare un'esperienza indimenticabile.
Visiterete tutte la principali attrazione del paese, dal Namib Desert, al Parco Etosha, alla Skeleton Coast e il Damaraland. Il programma offre un ottimo rapporto prezzo qualità offrendo sempre la guida/accompagnatore in lingua italiana.
Partenza per la Namibia con il piano voli indicato nella tabella. Pasti e pernottamento a bordo.
All'arrivo disbrigo delle formalità d'ingresso. Incontro con la guida/autista di lingua italiana e partenza verso la regione del deserto del Kalahari. Cena e pernottamento.
Kalahari
Il deserto del Kalahari è una vasta distesa sabbiosa che si estende per circa 520.000 km², è situato sull’immenso altopiano che copre l’Africa australe e si trova ad una altezza media di 900 metri. Copre il 70% del territorio del Botswana e parti dello Zimbabwe, della Namibia e del Sudafrica ed è il quarto deserto al mondo per estensione. Il deserto del Kalahari si trova all’interno di un bacino che porta lo stesso nome e misura oltre due milioni e mezzo di chilometri quadrati arrivando a coprire ben nove paesi africani. Il nome Kalahari deriva dalla parola Kgalagadi della lingua Tswana e significa "la grande sete”. Il Kalahari è un deserto di sabbia rossa, in parte arido e in parte semi arido. Parti del Kalahari ricevono più di 250 mm di acqua piovana ogni anno, mentre la zona veramente arida si trova a sud-ovest, dove ogni anno piovono meno di 175 mm d'acqua, rendendo quest'area un deserto di tipo fossile. Le temperature estive variano dai 20 ai 40 °C, mentre in inverno il clima è secco e freddo, con una temperatura minima che può essere sotto lo zero. Le uniche riserve d'acqua di grandi dimensioni sono costituite dai pan, laghi salati effimeri che si riempiono durante la stagione delle piogge. Tra gli animali che si trovano nella regione vi sono iene, leoni, suricati, antilopi e molte specie di rettili e uccelli. La vegetazione è molto variegata e comprende più di 400 specie di piante, ma consiste principalmente di graminacee e acacie. Il Kalahari ospita l'antico popolo nomade dei Boscimani, che si crede vivano in queste terre come cacciatori-raccoglitori da almeno ventimila anni. Vi sono numerosi giacimenti di carbone, rame e nichel e una delle più grandi miniere di diamanti del mondo.
Sveglia all'alba per un'attività di safari. Dopo la prima colazione il nostro viaggio prosegue verso la scoperta dell'altro incredibile deserto, il più antico del mondo: il Namib, da cui il nome della Nazione. Arrivo al nostro campo per l'ora di pranzo. Ci sarà del tempo a disposizione per relax e godere di questo incredibile habitat. Prevediamo un "sundowner" da un punto davvero suggestivo per ammirare il calar del sole. Cena e pernottamento.
Sossusvlei
Questa valle dove il fiume Tsauchab scompare tra l’argilla bianca alla base di alcune tra le dune più alte del mondo, è una delle attrazioni turistiche più spettacolari della Namibia. Le dune si stendono a perdita d’occhio e le loro ricche colorazioni variano dall'albicocca al rosso e all'arancio vivo. Tre dei punti più belli nella zona di Sossusvlei sono: Hidden Vlei, a breve distanza dal parcheggio 2x4, Deadvlei, così nominata a causa degli scheletrici tronchi di antiche acacie che si trovano al centro della secca piana e Sossusvlei stessa. Se le piogge sono abbondanti, il fiume Tsauchab riesce a scorrere fino alla valle creando un paradiso per gli uccelli acquatici. Anche durante la stagione secca spesso è possibile vedere orici, antilopi saltanti e struzzi che si nutrono della sparsa vegetazione lungo i corsi d’acqua. Il Nara, un frutto simile allo Tsamma, melone che si trova in questa zona, viene mangiato per il suo contenuto d’elementi nutritivi e di liquido.
Le Dune Del Namib
Le dune del Namib si estendono a sud, dall'Orange al Kuiseb River, (nella zona nota come dune sea o “mare di dune”) e a nord, da Torra Bay nel parco della Skeleton Coast fino al fiume Cuoca in Angola. Sono composte da variopinte sabbie di quarzo ed hanno sfumature che vanno dal color crema all’arancio, al rosso e al viola. A differenza delle antiche dune del Kalahari, quelle del Namib sono dinamiche perché si spostano e assumono forme particolari per effetto del vento. La parte superiore della duna, rivolta in direzione dello spostamento, si chiama pendio di scorrimento ed è qui che la sabbia, cadendo dalla cresta, scivola verso il basso. In questo punto si accumulano le particelle vegetali e i detriti animali che costituiscono la magra fonte alimentare degli abitanti di quest’ambiente e proprio per questo motivo vi si concentrano quasi tutte le forme di vita esistenti sulle dune.
Sesriem Canyon
Molti anni fa il fiume Tsauchab, che sorge nelle montagne Naukluft e Zaris intagliò un canyon in questa zona apparentemente desolata. Il Sesriem Canyon in realtà ospita uccelli, animali e piante perché le sue ripide pareti impediscono l’evaporazione dell’acqua e proiettano fresche ombre sul canyon. Oggi il fiume Tsauchab scorre solo dopo abbondanti piogge. Pare che il nome “Sesriem” derivi dal fatto che i primi visitatori dell’area raccogliessero l’acqua dal fiume unendo sei cinghie per i buoi (“riems” in Afrikaans) per fare in modo che un secchio raggiungesse l’acqua dalla cima del canyon. La parte ovest di questo canyon profondo 30 metri diventa gradualmente più bassa e a un certo punto il fiume si espande e forma una valle lungo il suo corso per Sossusvlei.
Dopo la prima colazione siamo pronti per procedere oggi verso la costa atlantica. Attraverseremo tutto il settore settentrionale del Namib Naukluft Park e il Tropico del Capricorno in un susseguirsi di scenari davvero suggestivi tra ampie vallate ed incredibili canyon. Lungo il percorso avrete l'opportunità di scoprire anche le famose "Welwitschia", una delle poche specie vegetali che possono superare anche i mille anni di vita. Il pranzo è previsto lungo il percorso. Arrivo a Swakopmund, la seconda cittadina della Namibia, nel pomeriggio inoltrato. Cena libera e pernottamento.
Valle della Luna
Attraversando il Namib-Naukluft Park, percorrendo una strada in pieno deserto, si giunge ad un punto dove potrete osservare la famosa Moon Landscape. La caratteristica fondamentale di questa zona è data dai diversi livelli di superficie terrestre che si differenziano tra loro, a causa di un fenomeno che risale a circa 450 milioni d’anni fa. La zona è facilmente riconoscibile dalla superficie un po’ nerastra, molto simile al terreno Lunare. Piante d’Eucalipto a sorpresa crescono in questa zona e costeggiano le rive del fiume Swakop fino ad arrivare ad una fattoria di campagna che, ora non più attività, forniva la città di Swakopmund di frutta fresca e agrumi.
Swakopmund
Swakopmund ha un carattere particolare probabilmente dovuto alla sua storia coloniale e al fatto che non ha ospitato industrie di rilievo a parte quella turistica per la maggior parte del secolo scorso. Alte palme bordano le strade e i giardini ben tenuti contribuiscono a creare un’atmosfera da oasi. Le caffetterie all’aperto, i bar e le pasticcerie fanno furore in una cittadina costellata d’interessanti edifici di un’altra epoca.
Qui vivono numerosi artisti e, passeggiando per la città, è possibile scoprire le sue gallerie d’arte e i negozi che espongono le opere di pittori e artisti locali. Vi sono anche boutique, negozi di souvenir, negozi di pietre semipreziose, gioiellerie, supermercati, negozi di antiquariato e di tessuti, una conceria e molto altro. Swakopmund è diventato un luogo di attrazione per chi è alla ricerca di emozioni. Molti arrivano fin qui per avventurarsi sulle dune con le quad bikes, per sciare con i sand board, per fare del tandem skydiving, per volare sul deserto. Anche se Swakopmund si trova alle porte del deserto e lungo una delle coste più desolate del mondo, questi due fattori si combinano e danno a questa città unica un clima sorprendentemente temperato.
Le temperature estive non raggiungono mai gli estremi del deserto, a pochi chilometri all’interno, ed anche gli inverni sono miti, caratterizzati occasionalmente dal caldo vento dell’est. La città prende il nome dalla sua posizione alla foce del fiume Swakop, che raramente presenta acque di superficie, ma che invece fornisce acqua sotterranea per un certo numero d’interessanti fenomeni naturali, come la Valle della Luna, la Piana delle Welwitschie e l’Oasi Goanikontes. All’estremità meridionale della città si trova una fascia di dune costiere mobili che raggiunge Walvis Bay, a trentadue chilometri. A nord di Swakopmund si trova la famosa Skeleton Coast, che, malgrado ancora evitata dalla gente di mare, rappresenta oggi un eldorado per i pescatori.
La giornata odierna è a vostra disposizione per attività a carattere facoltativo. Non può mancare l'escursione a Sandwich Harbour (non compresa in quota) dove le alte dune sabbiose si gettano nell’Oceano e piscine naturali salmastre, che si vengono a creare dai moti delle maree, costituiscono un richiamo incredibile per tantissimi uccelli. Per chi lo desidera Swakopmund è anche un'ottima base di partenza per sorvoli panoramici sulla Skeleton Coast oppure per chi ama l'adrenalina tantissime le attività in quad-bike o in sand-surf sulle vicine dune che sorgono alle spalle della città.
Sandwich Harbour
La laguna di Sandwich Harbour è situata a 48 chilometri a sud di Walvis Bay, ai piedi di maestose dune color avorio ed è una spettacolare destinazione, specialmente per gli appassionati di fotografia. Molto conosciuta dai pescatori, dagli ornitologi e dagli amanti della natura, la laguna un tempo era una baia aperta, chiamata nei vecchi testi Sandfisch Haven, che con il passare degli anni è stata chiusa dalla sabbia. La zona di Sandwich ha un fascino mistico, arricchito dalla leggenda che narra che sotterrato da qualche parte nelle dune al di sopra del livello dell’alta marea, vi fosse una nave con un carico d’avorio, oro e pietre preziose. Questo tesoro è stato cercato da tanti, ma sino ad oggi nessuno ha avuto la fortuna di scoprirlo.
La laguna riceve acqua dolce dalle falde acquifere interne ed è un santuario per un gran numero d’uccelli di ripa. E’ anche un’importante zona riproduttiva per una grande varietà di pesci. La zona è accessibile solo mediante veicoli 4x4 e con un apposito permesso
Che incredibile giornata, intensa ma bellissima! Partiamo di buon mattina in direzione Nord costeggiando in parte la strada che corre parallela alla costa. Da molti questa è chiamata la "Skeleton Coast" per l'alta presenza di relitti di navi naufragate, visitiamo così la più grande colonia di otarie di Cape Cross e il sito dove Diego Cao sbarcò nel 1486. Poi ripercorriamo un breve tratto a ritroso sino all'intersezione con la pista C35. Ci addentriamo così nel cuore della regione del Damaraland, una delle più belle da un punto di vista naturalistico. Il nostro campo tendato è situato in uno dei siti più belli per ammirare i tipici paesaggi di questa bellissima area. Ma le emozioni non finiscono qui! Nel pomeriggio prenderemo parte infatti ad un'interessantissima attività (in veicoli 4x4 aperti) alla ricerca dei rari elefanti del deserto con l'organizzazione EHRA, Elephant Human Relations Aid, che è nata con lo sconto di salvaguardare questi bellissimi pachidermi. Pernottamento in campo tendato.
Cape Cross Seal Reserve
Cape Cross è famoso soprattutto per la riserva popolata da migliaia di otarie del capo. Nel 1486 l’esploratore portoghese Diego Cao, primo europeo a mettere piede in Namibia, giunse a Cape Cross e piantò una croce (Padrao) alta 2 m e pesante 360 kg in onore di Giovanni II, re di Portogallo. La croce rimase al suo posto fino al 1893, quando fu rimossa e portata in Germania dalla nave Falke. L’anno seguente il kaiser Guglielmo II ordinò che ne fosse realizzata una copia recante l’iscrizione originale in latino e portoghese, con l’aggiunta di una dicitura commemorativa in tedesco. Nel punto in cui Cao in origine piantò la sua croce ora, ce n’è una seconda realizzata in dolerite ed eretta nel 1980. Sul luogo si trova anche una composizione di blocchi in cemento di forma circolare, disposti in modo da riprodurre la Croce del Sud, costellazione che il navigatore portoghese seguì durante la sua spedizione. Le otarie del capo possiedono l’orecchio esterno. Sotto il grezzo pelo superficiale, le otarie hanno uno spesso strato di pelliccia che non si bagna e trattiene l’aria garantendo l’assoluto isolamento termico (il che permette loro di mantenere costante la temperatura corporea a trentasette gradi e di trascorrere lunghi periodi immersi in acque fredde).
Gli esemplari maschi pesano in media 200 kg e le femmine attorno ai settantacinque, nel periodo compreso tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre partoriscono un solo cucciolo. Le madri riconoscono i loro piccoli grazie alle percezioni olfattive e ai richiami. I principali predatori sono la iena bruna e lo sciacallo della gualdrappa. Solitamente i cuccioli rimangono con la madre fino a un anno d’età. Le otarie del capo mangiano ogni giorno una quantità di cibo pari all’8% del loro peso corporeo. Ogni anno viene eseguito un abbattimento controllato delle otarie. Le pelli sono lavorate per poi rifornire il mercato europeo, la carne è spedita a Taiwan, i genitali sono esportati in oriente e il resto è utilizzato per ricavare una poltiglia proteica usata per nutrire i bovini.
Bellissima giornata tra natura e cultura. Visiteremo il rinomato sito Unesco di Twyfelfontein, un vero e proprio Museo all'aperto ove ammirare incisioni rupestri risalenti al Paleolitico. Di seguito visitiamo la Foresta Pietrificata prima di far rientro al nostro campo dove ci sarà del tempo a disposizione per relax circondati da uno scenario davvero suggestivo. Pernottamento in campo tendato.
Damaraland
Nel Namib settentrionale, le sporadiche sorgenti e i fiumi effimeri creano strisce verdi e umide in cui vivono animali selvatici, uomini e bestiame. Procedendo verso l’interno dalle dune e dalle pianure della spoglia Skeleton Coast, il terreno s’innalza gradualmente generando prima alcune selvagge montagne desertiche, poi gli altopiani dalla vegetazione a macchia della Namibia Centrale. Questa è la zona denominata Damaraland il cui nome deriva dell’etnia dei Damara. I suoi grandi spazi sono una delle ultime aree faunistiche non ufficiali dell’Africa, dove si possono ancora vedere gli animali vagare liberamente al di fuori dei parchi e delle riserve protette. Il Damaraland offre anche molte bellezze naturali tra cui il massiccio del Brandberg che culmina con la vetta più alta della Namibia – il Konigstein, alto 2573 m. Insieme a Twyfelfontein e allo Spitzkoppe, il Brandberg custodisce siti preistorici con alcune delle pitture e incisioni rupestri più belle del continente
Twyfelfontein
la zona più conosciuta del Damaraland è la zona di Twyfelfontein. I Damara, che un tempo vivevano in questa zona, la denominarono Uri-Ais o “fontana saltante” dalla sua sorgente di acqua fresca. Nel 1947 il nome è stato cambiato in Twyfelfontein – che significa “fontana dubbiosa”, dal primo colono bianco, che riteneva che la sorgente fosse troppo debole per essere un valido supporto per l’allevamento del bestiame. Nel 1952 la zona è stata dichiarata monumento nazionale per i suoi tesori artistici. Twyfelfontein è conosciuta per l’abbondanza di graffiti e pitture rupestri situate in una valle di arenaria rossa. Si crede che i graffiti risalgano a circa 6000 anni fa. In totale vi sono oltre 2500 graffiti divisi in sei categorie o fasi, fino al XIX secolo. La maggior parte dei graffiti rappresenta animali e le loro orme, con rare rappresentazioni di uomini rispetto alle migliaia d’immagini presenti. Le pitture e le incisioni rupestri hanno un’origine incerta e le ipotesi sulle loro origini abbondano. Purtroppo non esiste un modo affidabile di datarle senza distruggerle. Si può dedurre che gli artisti fossero nomadi che vivevano di caccia e di raccolta e che non conoscessero l’agricoltura né la ceramica. La maggior parte delle pitture rupestri riflette il rapporto tra gli esseri umani e la natura. Alcune sono rappresentazioni stilizzate, ma nella maggior parte dei casi riproducono fedelmente e con grande abilità le persone e gli animali della regione. I temi ricorrenti comprendono il ruolo delle donne e degli uomini, battute di caccia e pratiche di medicina naturale. Le pitture si possono raggruppare in tre periodi distinti: le più antiche sembrano riflettere un periodo di nomadismo durante il quale le popolazioni si dedicavano prevalentemente alla caccia. Le opere successive, che rivelano un netto miglioramento artistico, suggeriscono pacifiche incursioni di gruppi provenienti da altre zone, forse San o Khoi-Khoi. L’ultimo stadio indica un impoverimento dell’espressione artistica dovuto forse a una perdita d’interesse verso il genere. Le tonalità del rosso si ottenevano principalmente macinando ossidi di ferro e aggiungendo a questa polvere un po’ di grasso animale per formare una pasta adesiva. I pigmenti bianchi erano ricavati dalla silice, dal quarzo in polvere e dalle argille bianche ed erano per natura meno adesivi di quelli rossi. Gli artisti applicavano i colori alla roccia usando le dita, bastoncini e pennelli ricavati con peli d’animali. L’arte rupestre ha la particolarità di essere ammirata nel luogo della sua creazione. L’osservatore attento potrà dunque farsi un’idea dell’ambiente che ha ispirato i dipinti.
Dopo la prima colazione lasciamo il nostro campo per dirigerci nei pressi di Kamanjab dove visiteremo un villaggio Himba, senza dubbio una delle etnie più belle del continente africano. Purtroppo, come spesso accade, i frequenti contatti con i turisti hanno tolto un po' di autenticità a questa visita ma rimane pur sempre un'occasione unica per apprendere usi e consumi di questa bella e fiera popolazione. Pranzo in corso di escursione. Arrivo nella riserva privata di Okutala (24.000 ettari) a sud del Parco. Sistemazione al lodge. Tempo permettendo effettuiamo al pomeriggio inoltrato un primo safari in veicoli 4x4 aperti accompagnati da esperti ranger (di lingua inglese). Cena e pernottamento.
Himba
Tra il XVI e il XVII secolo gli Herero, un popolo bantu dedito alla pastorizia, entrarono in Namibia provenienti dall’Angola e si stabilirono con le loro mandrie in quest’area rimanendovi per circa 200 anni. Dopo questo periodo, probabilmente a causa del sovrappopolamento dovuto alle varie ondate di immigrazione, la maggior parte di loro si mosse verso sud alla ricerca di pascoli più idonei e si disperse in tutta la parte centro settentrionale del paese dando vita a innumerevoli scontri con il popolo dei Nama, anch’essi allevatori e alla ricerca di pascoli. Nel XIX secolo a seguito di un’epidemia di peste bovina e delle vessazioni subite dai Nama Swartbooi, gli Herero rimasti in Kaokoland si trovarono costretti, per non morire di fame, a ripassare il confine con l’Angola e chiedere aiuto alla tribù locale degli Ngwambwe. Questi li ribattezzarono Himba, che nella loro lingua significa “coloro che chiedono l’elemosina”. Gli Himba rimasero in Angola per oltre un lustro, fino a quando un Herero di nome Vita, che accompagnava una spedizione scientifica, li trovò e decise di aiutarli. Dopo averli organizzati militarmente si mise a servizio del governo portoghese in Angola per combattere i ribelli, in cambio di armi e bestiame. Finalmente nel 1916, Vita e gli Himba furono in grado di attraversare il fiume Kunene, sconfissero i Nama e poterono ritornare a vivere nelle loro terre. Nel frattempo l’opera missionaria compiva quasi un secolo e il popolo Herero era stato convertito al Cristianesimo e aveva cambiato molte delle sue tradizioni; le differenze fra coloro che fino a cent’anni prima erano stati un solo popolo, erano ora insormontabili e i due popoli pur parlando la stessa lingua non si riunirono più, gli Herero continuarono nel loro percorso di modernizzazione, mentre gli Himba mantennero il nome adottivo e rifiutarono ogni tipo di influenza esterna per vivere secondo la loro cultura e tradizione.
La società Himba si può definire un sistema teocratico dove il capo villaggio è anche il capo spirituale e l’amministrazione del villaggio (kraal) segue le regole religiose-tradizionali. La base della società Himba è la famiglia, spesso allargata agli zii e ai cugini; il termine villaggio è in realtà improprio, in quanto gli abitanti del kraal sono tutti parenti. Per questa ragione i rapporti fra i vari villaggi sono sempre numerosi e amichevoli, per motivi di matrimonio e d’affari. La loro religione si basa sul culto degli antenati: gli Himba ritengono che le anime dei morti abbiano poteri soprannaturali e siano il tramite tra i viventi e Dio, che chiamano Mukuru. Da qui deriva la necessità di mantenere buoni rapporti con le anime dei defunti seguendo e rispettando le tradizioni e chiedendo la loro benedizione attraverso il fuoco sacro detto Okuruwo. Questo è generalmente un unico ceppo ardente il cui mantenimento continuo è a cura del capo tribù e della sua prima moglie; durante le cerimonie sarà al fuoco sacro che il capo villaggio chiederà la benedizione degli antenati. L’economia degli Himba si basa quasi esclusivamente sull’allevamento del bestiame, essi sono pastori semi-nomadi e allevano principalmente mucche e capre. La loro dieta consiste quasi esclusivamente di latte cagliato (Omahere) e carne, principalmente di capra, le mucche infatti sono il loro patrimonio e vengono macellate solo per eventi importanti. Sono anche soliti barattare capre e manufatti per avere in cambio mais, zucchero ed oggetti d’ornamento personale.
Le donne himba sono famose per il colore rosso della loro pelle che ungono con una crema ottenuta da burro e polvere d’ocra. Questo trattamento viene utilizzato per proteggere la pelle dal sole, dagli insetti e per assorbire il sudore e la polvere, (tutte le mattine l’ocra viene tolta e rimessa), e naturalmente come trattamento di bellezza. Gli Himba sono famosi anche per le loro acconciature chiamate erembe: i capelli delle donne vengono intrecciati con dell’extension di fibra di palma o crine di cavallo e le treccine così ottenute vengono avvolte da un tubicino di sottile pelle di capra che viene poi unta con l’ocra.
Sveglia di buon mattino. Oggi ci attende una splendida giornata all'interno del Parco Etosha, uno dei più rappresentativi del continente africano. Il pranzo è previsto in corso d'attività. Facciamo rientro al nostro lodge nel pomeriggio inoltrato. Senza dubbio una giornata intensa ma sarà ripagata a pieno dalla vista dei grandi mammiferi africani che generalmente è più facile ammirare intorno alle pozze d'acqua. Pernottamento in lodge.
Etosha National Park
L’Etosha National Park è il primo parco fondato in Namibia nel 1907 e sicuramente uno dei migliori luoghi al mondo per osservare gli animali. Il suo nome significa “grande luogo bianco asciutto”, anche conosciuto come “la terra delle acque asciutte” e deriva dalla vasta depressione salina dalle sfumature bianche e verdastre chiamata Etosha Pan. Ma sono le foreste e le praterie circostanti a costituire un habitat tanto favorevole alla fauna del parco. L’Etosha National Park occupa una superficie di oltre 20 000 kmq, dove vivono 114 specie di mammiferi, 340 di uccelli, sedici di rettili e anfibi e un’innumerevole varietà d’insetti.
Geologia L’Etosha Pan è un vastissimo deserto salino pianeggiante che per pochi giorni l’anno, per via delle piogge, si trasforma in una laguna poco profonda popolata da fenicotteri e pellicani bianchi. Quando si formò, dodici milioni di anni fa, era una depressione poco profonda alimentata dalle acque del fiume Kunene, ma i mutamenti climatici e tettonici verificatisi nel corso dei secoli hanno fatto abbassare il livello dell’acqua e creato questa depressione salina che ora si riempie d’acqua solo sporadicamente. Quando le precipitazioni sono abbondanti, essa è alimentata da fiumi effimeri detti oshanas e omiramba che sono valli fluviali fossili i cui corsi d’acqua scorrono talvolta sotto terra.
Flora E Fauna
La pianta più diffusa a Etosha è il Mopane, che circonda la depressione salina e costituisce circa 80% dell’intera vegetazione. Secondo la stagione si possono vedere nel parco elefanti, giraffe, zebre, antilopi saltanti (springbok), alcelafi rossi, gnu, orici (gemsbok), antilopi alcine, kudu maggiori, antilopi roane, struzzi, sciacalli, iene, leoni, ghepardi e leopardi. Tra le specie in pericolo di estinzione vi sono l’impala dal muso nero e il rinoceronte nero. La densità degli animali è in relazione alla vegetazione. Nella stagione secca invernale gli animali si raggruppano intorno alle pozze d’acqua, mentre durante i caldi e piovosi mesi estivi si disperdono e trascorrono le giornate riparandosi nella boscaglia. Di pomeriggio si possono vedere gli animali che riposano sotto gli alberi. Le temperature estive possono raggiungere i 44ºC. Anche gli uccelli abbondano, i buceri dal becco giallo sono molto diffusi e a terra si possono vedere le enormi otarde di Kori.
Sveglia di buon mattino per un ultimo emozionante safari prima di far rientro nella Capitale attraversando l'altopiano centrale in un susseguirsi di piccoli centri abitati come Outjo, Otjiwarongo e Okahandja. Cena e pernottamento in hotel.
Prima colazione. Trasferimento in aeroporto con autista di lingua inglese. Rientro in Italia con voli di linea. Pasti e pernottamento a bordo.
Arrivo previsto in primissima mattinata.
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